Se il Chelsea è campione in carica, il Nordsjaelland la novità assoluta, lo Shakhtar Donetsk è la giusta via di mezzo. Ormai un ospite fisso delle competizioni europee - anche della Champions League -, tanto da riuscire a conquistare l’edizione 2008/09 della Coppa Uefa, l’ultima prima del passaggio all’attuale Europa League.
Allenata da una vecchia conoscenza del calcio italiano quale Mircea Lucescu, lo Shakhtar è una delle grandi potenze del calcio dell’Ucraina e nell’ultima stagione ha vinto il suo settimo campionato, il terzo consecutivo.
Quando ancora giocava sotto la bandiera dell’URSS, il club ha affrontato la Juventus in quello che è l’unico doppio confronto in gare ufficiali. Un doppio confronto indimenticabile per i bianconeri, affrontato nel cammino verso la vittoria della Coppa Uefa del 1977. Dopo aver eliminato le due squadre di Manchester, la formazione allenata da Trapattoni supera anche il terzo turno. Basta un tempo della gara d’andata a Torino: Tardelli, Boninsegna e Bettega firmano il 3-0 che vale la qualificazione, appena scalfita dall’1-0 patito al ritorno a Donetsk.
Da allora tante cose sono cambiate, non solo nel calcio. L’Ucraina è diventata una delle nazioni che ha maggiormente saputo mettersi in luce dopo la disgregazione dell’ex Unione Sovietica. E lo Shakhtar è salito alla ribalta, in particolare nell’ultimo decennio. Il palmares conta anche di otto Coppe d’Ucraina e quatto Supercoppe. Oltre a tre coppe sovietiche, una supercoppa sovietica e la già citata Coppa Uefa del 2009, vera ciliegina sulla torta.
Intanto è già partito l’assalto al quarto titolo consecutivo. Dopo sette giornate, gli arancioneri sono in testa a punteggio pieno davanti ai rivali di sempre della Dinamo Kiev. Un assalto che viene dato da una squadra, quella attuale, che è in pratica una commistione tra giocatori ucraini e brasiliani. Una delle stelle è il croato Eduardo, ex Arsenal.